GIORNATA TOURING 2014: BERGOLO ... IL PAESE DI PIETRA
10 ottobre alle 18 inizia la nostra nuova avventura nel territorio dell'alta Langa e precisamente a Bergolo "il paese di pietra"
La nostra scelta ha individuato questo sito affascinante, sia per la posizione panoramica che lo vede situato sul crinale che s'interpone tra la Valle Bormida e la Valle Uzzone, sia perché è uno dei cento borghi ch partecipano, domenica 12 ottobre, all'edizione 2014 della Giornata Bandiere arancioni del TCI. Il nome di questo borgo significa "luogo dell'erica o brughiera" (dal tardo-latino bergolum ) e questa etimologia ne attesta una connotazione chiara come luogo rilevante dal punto di vista naturalistico e ambientale.
IL RACCONTO DELLE EMOZIONI
Al nostro arrivo ci sistemiamo con i mezzi in un ampio parcheggio, che ci è stato riservato dall'amministrazione comunale e che si trova nei pressi del villaggio Erica (https://www.bergolo.com/struttura)
Già la prima sera, passeggiando attraverso le strette vie illuminate del piccolo borgo, abbiamo la possibilità di assaporare i piccoli gioielli che andremo a scoprire domenica con la visita guidata. L'atmosfera è davvero magica e tutto fa presagire che la nostra scelta non ci deluderà.
Il sabato mattina, come nostra consuetudine, ci ritroviamo alle 10:00 pronti per la camminata. Zaino in spalla e scarponcini ci avviamo lungo il sentiero che ci porterà nel vicino paese di Levice. Il percorso che abbiamo scelto ci fa entrare nel fitto dei boschi di castagni, dove in primavera l'ambiente fresco e umido favorisce la presenza di alcune varietà di orchidee spontanee, tutte specie a protezione assoluta, che si possono quindi osservare fotografare, ma non raccogliere .Adesso assaporiamo i colori di inizio autunno e il nostro sguardo coglie tutte le sfumature delle foglie che vanno dal verde spento algiallo, per passare ai toni del rossiccio e dell'amaranto; le felci sono ancora verdi in alcuni tratti più umidi e meno soleggiati, mentre sono già scure e abbastanza secche negli angoli più assolati. Il terreno è ricoperto di castagne e di ricci vuoti, mentre alcune campanule di colore blu pervinca fanno capolino ai lati della via. Questi boschi erano molto preziosi un tempo, perché fornivano, con i loro frutti, un prezioso a p p o r t oall'alimentazione contadina. Nel folto del bosco incontriamo dei tratti di sentiero con il terreno molto smosso e ci rendiamo conto che i cinghiali sono di casa qui. Quando usciamo dalla zona alberata, il sentiero diventa pianeggiante per un tratto fin quando non inizia la discesa e con questa si apre la vista sulla valle. In breve tempo raggiungiamo Levice, grazioso paesino di origine assai antica. Nel cuore del borgo è situato Palazzo Scarampi, di fronte all'antica chiesa parrocchiale e accanto al vecchio palazzo signorile. L'edificio è stato costruito ex novo tra il 1700 e il 1701 dal marchese di Prunetto Luigi Galeazzo Scarampi, su un terreno sottratto illegittimamente alla comunità locale. Si ha la certezza della presenza della famigliacome proprietaria terriera fino al 1840, perché dalle carte risulta la riscossione di un tributo a loro nome e poi non ce sono stati altri. Successivamente il palazzo passa nelle mani di varie famiglie benestanti locali. Dopo uno spuntino veloce ci attende la visita alla cappella di San Rocco. L'edificio è stato costruito in pietra e malta locale e, quasi sicuramente, disponeva di un porticato antistante, purtroppo demolito.
Questa minuscola chiesa è adornata con degli straordinari affreschi di origine tardo gotica, che sono localizzati nell'abside e che risalgono agli inizi del '500. Verosimilmente sono stati commissionati dal marchese Raffaello Del Carretto, che fu infeudato in Levice proprio in quel periodo, ma non si conosce il nome dell'autore. La navata unica è sormontata da una volta a botte e sul lato a destra della facciata si erge il campanile. L'intero edificio e l'affresco sono stati oggetto di un recente restauro conservativo. Riprendiamo quindi il percorso che ci riporta in breve tempo a Bergolo.
La cena la gustiamo al ristorante " Al Langhet" (https://www.langhet.com) e, come sempre, trascorriamo il nostro momento conviviale assaporando un'ottimacucina.
Domenica mattina incontriamo il Sindaco, che è il nostro specialissimo cicerone e ci fa conoscere la storia di questa minuscola realtà, che ha saputo reinventarsi nel periodo in cui lo s p o p o l a m e n t o inesorabile dei paesi di Langa rischiava di affossare la cultura. Erano gli anni 70 e la scommessa, più o meno consapevole ma certo appassionata e convinta, fu il turismo un turismo sconosciuto allora, almeno da queste parti, ma per l'epoca fu un'autentica illuminazione. In principio furono gli eventi: idee buone, entusiasmo, la tenacia nel raggiungere gli obiettivi prefissati. A poco a poco tutto il resto arrivò. Un evento importante per Bergolo è il concorso d'arte per affreschi, sculture, mosaici, ceramiche a tecniche miste, riservato agli studenti delle Accademie di Belle Arti o delle Scuole ad indirizzo Artistico italiane, che si svolge ogni anno ad agosto e questo accade dal 1993. I lavori vengono esaminati da una giuria di esperti, che ogni anno premia i tre lavori migliori. I vincitori hanno diritto alla realizzazione della propriaopera su un apposito spazio murale che viene loro assegnato sulle pareti delle case del paese. Le opere esposte sono ormai moltissime e colorano l'abitato in pietra, costituendo in questo modo una vera e propria galleria d'arte contemporanea all'aperto. Il Sindaco ci parla anche della fiera gastronomica e mostra mercato dei prodotti agroalimentari ed artigianali tipici della Valle Bormida, che si tiene ogni anno il secondo sabato e domenica di settembre. Un'altra caratteristica che contraddistingue Bergolo è la cultura della musica. Nei mesi di luglio e agosto, i corsi internazionali di perfezionamento musicale e la rassegna "Concerti d'estate" portano in paese allievi, maestri e artisti da tutto il mondo. In questi due mesi, a qualsiasi ora e in qualsiasi angolo, si possono sentire le note nascoste di uno strumento solitario, un canto, un solfeggio. E, la sera, concerto in piazza. Oggi è scesa la nebbia che ci avvolge e ci accompagna durante il nostro giro e ci impedisce di godere della vista sulle colline di Langa , ma non ci impedisce di conoscere i segreti di questo luogo.
Dopo aver ammirato i bellissimi murales, ci avviamo verso la Cappella Cimiteriale di San Sebastiano e sul percorso incontriamo un delizioso pilone votivo. Il Sindaco ci spiega che questo pilone è stato dipinto da un artista polacco che ha soggiornato per un certo periodo a Bergolo e che è stato mantenuto dalla comunità per tutta la durata dei lavori. Proseguendo il cammino arriviamo alla stradina in pietra di Langa che congiunge la strada asfaltata alla piccola cappella e, salendo, non possiamo fare a meno di vedere il Memorial Pound. Si tratta di nove pietre dipinte dall'artista Beppe Schiavetta, collocate in un prato verde, ora poco curato e infestato dalle erbacce. Anche le pietre hanno perso il colore originario. L'installazione vuole esprimere un grande messaggio di pace, che Bergolo ha voluto rilanciare dopo l'11 settembre. E' in forse il recupero del Memorial, per motivi ideologici. Saliti sulla sommità dell'altura si intuisce che si tratta di un punto panoramico impareggiabile, ma la nebbia ancora incombe e tutto avvolge. Il luogo è sicuramente molto bucolico e la cappella presenta forme architettoniche e decorative romaniche e la datazione pare risalire al XII secolo. E' considerata una delle più belle chiesette romaniche delle Langhe e domina dal suo colle posto a 650 metri di altitudine, sulle valli Bormida e Uzzone. Si pensa che la cappella potesse costituire il culmine di un recinto fortificato, rifugio in età medioevale per la popolazione del borgo. L'interno è ad unica navata con abside semicircolare e conserva un piccolo altare in pietra. Nel 1975 è stata oggetto di un accurato restauro che ha riportato in evidenza tutta la lineare e calda orditura della pietra di Langa. In questa piccola pieve vengono celebrati matrimoni civili e vengono allestite mostre di artisti locali, nonché piccoli concerti riservati ad un ristretto numero di spettatori. Attualmente sono presenti delle bellissime sculture degli artisti Manuela Incorvaia e Roberto Di Giorgio, che abitano e lavorano a Castiglione Tinella. Anche fuori dalla Cappella sono presenti sculture di vario tipo che rendono il luogo ancor più suggestivo. Guardando verso il basso della collina vediamo il Totem, stele simbolica della cultura della pietra, con la testa stilizzata e l'arma, scolpita in bassorilievo, che rappresenta un legame simbolico che unisce e cementa la cultura e il sentimento religioso delle comunità, il custode degli uomini, delle cose e della natura. Interessante è anche il punto di osservazione che si affaccia verso Bergolo e la bussola di orientamento con direzioni e distanze delle principali città del pianeta. Così scopriamo che guardando Cortemilia si vede Strasburgo e poco spostato Capo Nord; il villaggio Erica è sulla strada per Madrid e l'Avana; la Valle Uzzone porta verso Tunisi e il Capo di Buona Speranza; Roma e La Mecca sono sulla stessa traiettoria.
Questo piccolo belvedere pare quasi richiamare il mondo e forse questa è la vera essenza di Bergolo
Anche questa uscita ci ha arricchiti e ci ha permesso di scoprire un delizioso borgo che è molto curato e abbellito anche da cascate di colorati gerani ancora in fioritura.
Di questo piccolo paese dell'alta Langa è stato scritto:
"C'è un baule pieno di sogni e nostalgie nascosto in una collina della Langa più alta, dove il vento disegna colori e giochi di luce, dove la neve e il sole raccontano di fatiche e voglia di far festa.
Per aprirlo basta salire la strada che porta a Bergolo